RFID nella logistica portuale e sicurezza del lavoro: il caso di Grendi Trasporti Marittimi
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Settore Applicativo

RFID per la logistica e sicurezza sul lavoro

Settore di Mercato

RFID per tracciabilità container e rilevazione presenza operatori nei porti

Tecnologia

RFID Passiva in banda UHF ed RFID attiva

Rivenditore

Eurosystem 2000 SrL – www.eurosystem2000.it

End User

Grendi Trasporti Marittimi – www.grendi.it

GruppoGrendiOperatore logistico per il trasporto intermodale dal Nord Italia alla Sardegna e Sicilia attivo da 182 anni, il Gruppo Grendi è l’unico corriere specializzato sulla Sardegna capace di eseguire ogni fase del trasporto door to door, dal collettame al carico completo, con i propri mezzi: navi, terminal, container, camion e magazzini.
L’azienda ha sede principale a Cagliari e uffici nel porto di Genova, con terminal di 40.000 mq nella città sarda e di 50.000 mq in quella ligure, per lo stoccaggio degli oltre 2.000 container.
Specializzato in spedizioni, groupage, distribuzione e transit point con 100 dipendenti, Grendi si è evoluto in quasi 2 secoli di storia in un gruppo di trasporto integrato, con una struttura completa per il trasporto sia su nave che su gomma: centri di raccolta e distribuzione, linee marittime, due terminal portuali privati e filiali in tutt’Italia.

Dalle aspettative alla soluzione

L’applicazione RFID in Grendi coinvolge due aspetti dell’attività operativa aziendale: logistica portuale da un lato, sicurezza degli operatori a terra dall’altro.

Per la logistica portuale, l’RFID gestisce la movimentazione dei container dall’ingresso su camion nei terminal di Genova e Cagliari, al loro stoccaggio outdoor in queste due stazioni fino al carico e scarico dei container nelle navi, estendendosi quindi all’intera filiera di trasporto, secondo una logica di “open loop”.
Ecco nel dettaglio il work-flow della soluzione tecnologica in Grendi in ambito logistico:

  1. Accesso dei container su camion al terminal
    Si tratta du tracciare in modalità hand-free i container posti su camion in entrata ed uscita dai terminal di Genova e Cagliari: su ogni container sono apposti due tag RFID onMetal, rilevati in automatico dalle antenne poste vicino all’ingresso del terminal.
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    Antenne RFID (a sinistra) tracciano l’accesso del container nella nave

  2. Gestione automatizzata dell’imbarco/sbarco container dalle navi
    Dopo esser stati stoccati all’aperto nel terminal, i container sono movimentati da stacker, ossia prelevati dall’area di deposito e caricati in coperta della nave: all’ingresso delle due “bocche” di carico e scarico della nave opera un reader collegato a quattro antenne, che rilevano in automatico il passaggio dei container stessi.
  3. Operazioni di Back Office
    Il sistema implementato permette così di recepire i codici seriali dei transponder posti sui container e memorizzarli all’interno di un data-base; una volta terminate le operazioni di movimentazione container, le informazioni vengono elaborate dal software gestionale realizzato da Eurosystem2000.

Una volta giunta la nave a destinazione (Cagliari o Genova), la medesima logica permette di tracciare lo spostamento dei container in uscita dalla nave prima e dal terminal su gomma poi.

Il progetto RFID in Grendi interessa un altro decisivo tema: la sicurezza degli operatori addetti alla movimentazione container a terra, realizzata tramite appositi mezzi di movimentazione (Reach Stacker) in grado di sollevare un carico fino a 45 tonnellate.

La guida di un simile colosso è ostacolata da un “cono d’ombra” sul retro, un’area scarsamente visibile all’operatore posto alla guida dello stacker, con comprensibili rischi e pericoli in fase di retromarcia del veicolo; in aggiunta ai sistemi di sicurezza già presenti in Grendi, l’RFID di tipo attivo mira qui a segnalare tramite allarmi acustici e visivi l’eventuale ingresso in questa zona cieca di altri operatori.
A bordo dello stacker opera infatti il reader RFID attivo collegato a due antenne, che rilevano la presenza di tag, apposti “a mostrina” sulle spalle degli operai, entro un raggio di quasi 7 metri dallo stacker.

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Stacker nei terminal dotati di reader (al centro) ed antenne (ai lati) RFID

Benefici

In primis l’RFID punta a due fondamentali obiettivi per l’operatore logistico: azzerare l’errore umano, velocizzare i tempi operativi essendo la tracciabilità completamente automatica, disporre di informazioni certe ed in tempo reale sullo stato di avanzamento del servizio di trasporto da fornire al cliente per un servizio impeccabile, oltre ad una maggiore sicurezza nel trasporto delle merci.

RFID per la logistica dei container in Grendi Trasporti MarittimiPrecedentemente, le procedure di carico/scarico dei container dalle navi mercantili era un’operazione manuale, svolta dal personale addetto tramite la lettura dei codici posti su ogni singolo container e la loro trascrizione sull’apposito documento cartaceo: tutto ciò, oltre ad essere dispendioso dal punto di vista delle risorse umane, comportava anche un’elevata probabilità di errore, con conseguenti disfunzioni nel servizio di trasporto. Con l’introduzione della tecnologia RFID la procedura è interamente automatizzata, eliminando ogni forma di sbaglio e permettendo al vice comandante di vascello un controllo più rilassato del carico.

In tema sicurezza nella movimentazione degli stacker, i risultati raggiunti nella sperimentazione sono molto incoraggianti e, anche dall’apprezzamento delle case costruttrici coinvolte da Grendi, sembra che possa diventare un nuovo passo nella continua ricerca di innovativi dispositivi di sicurezza da installare su tutti i mezzi, ad ulteriore conferma del costante impegno di Grendi nel raggiungere una sempre maggiore sicurezza operativa.

 

Architettura RFID

L’architettura FID passiva a servizio della logistica portuale opera alla banda UHF e si compone di

  • Grendi_RFID tracciabilità container_dettalio-RFIDvarco in nave, posizionato sulle “bocche” di ingresso/uscita dal bastimento, configurato con il Long Range Reader LRU2000 collegato a quattro antenne 250×250, 2 per ciascuna “bocca”;
  • ogni container è dotato di 2 tag RFID onMetal, rivettati con viti autofilettanti su ciascuno dei due lati lunghi del container.

Nonostante l’abbondanza di presenza metallica in un simile contesto, l’RFID non ha subito distorsioni nelle sue performace, in virtù dell’elevata qualità dei controller e antenne implementate e dello status operativo di line of sight, ossia la mancanza di ostacoli tra il controller ed il tag, che ha permesso una luce di lettera fino a 5m e una percentuale di rilevazione tag del 100%.

Sul versante sicurezza degli operai nell’area di movimentazione terra tramite stacker, opera invece l’RFID di tipo attivo (frequenza 868MHz): sia il reader I-Port MB che le due antenne 160/160 ad esso collegate sono installati a bordo dello stacker e da questo alimentati, mentre i tag RFID sono i Micro Tag i-B2 indossabili.
In particolare, le antenne sono posizionate in modo che l’irradiazione/ricezione delle onde elettromagnetiche del tag coinvolga l’area posteriore dello stacker, non visibile al guidatore.

Tra le features di un simile sistema RFID, merita una menzione l’RSSI (Received Signal Strength Indication): nel rilevare il tag, il controller I-Port recepisce anche il livello del segnale radio trasmesso dal tag stesso e questo valore permette di avere un’indicazione della distanza a cui il tag si trova rispetto all’antenna e di localizzarne la posizione.

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