RSSI – Received Signal Strength Indicator.  Nelle telecomunicazioni è la misura dell’intensità o potenza di segnale radio presente in un ricevitore.

In ambito RFID è l’intensità (misurata generalmente  in dBm) con cui il segnale del transponder viene ricevuto dal ricevitore o reader RFID.

I readers RFID possono riportare questa informazione nel loro protocollo di comunicazione e rendere quindi il dato fruibile dall’ host. Tramite questo valore è possibile valutare in via teorica la distanza del transponder dal ricevitore: più il segnale risulta alto, più il transponder risulta vicino al ricevitore e viceversa, più il segnale risulta basso, più il transponder risulta lontano dal ricevitore. Nella pratica la rilevazione di questa distanza, basata puramente sul valore RSSI è soggetta ad errori di riflessione che possono portare a risultati non del tutto corretti. Per questo motivo questo dato in genere risulta poco utilizzato e poco utile soprattutto in ambito UHF a causa del comportamento del campo elettromagnetico a queste frequenze.

Ogni reader RFID ha una sensibilità massima di ricezione indicata come valore dBm al di sotto della quale non è in grado di ‘udire’ il segnale di risposta del transponder. Questo valore di sensibilità concorre, unitamente alle altre caratteristiche, a determinare la bontà (e quindi il costo) di un reader RFID.