settembre 2017
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Era un mite settembre del 1987 quando Softwork muove i primi passi come azienda nel settore dell’Information Technology, con sede a Brescia: sapendo cavalcare le esigenze di quegli anni e proponendo sistemi informatici e relative strutture hardware ideali per il tessuto economico di quell’area della Lombardia, l’azienda cresce rapidamente, sia nell’organico che nel fatturato generato.
Ma anche le storie più idilliache conoscono momenti d’arresto che, per Softwork, arrivano negli anni 90: la GDO dell’elettronica da consumo ed i big player dell’informatica impongono nuovi modelli di business per l’IT:
sotto questa spinta darwiniana abbiamo così abbandonato la veste di ICT company, adottando quella di distributore a valore aggiunto di tecnologie RFID – racconta Massimo Damiani, fondatore di Softwork – focus quindi sulle architetture hardware di questa auto-ID technology , intendendo però per distribuzione non una mera disponibilità fisica di controller, antenne, tag/transponder e periferiche, ma anche servizi a contorno di assistenza tecnica, applicativa e di marketing, per creare, lungo la filiera collaborativa dei progetti RFID, un concreto valore: ecco perché la collaborazione produttore-distributore-system integrator-final user è un pilastro su cui poggia il nostro operare quotidiano.
Una simile visione illuminata premia nel tempo l’azienda, come testimoniano i suoi numeri: oltre 300 i rivenditori, disseminati in tutt’Italia ed operativi in molteplici settori di mercato, divenendo così vettori capillari per introdurre l’RFID in diversi scenari, dal fashion alla sanità, dall’industria alla smart city; 10 i technology brand a catalogo, con oltre 400 componenti RFID (controller, antenne, tag, periferiche ed add-on), affiancati da device custom progettati e realizzati dal dipartimento R&D (linea RedWave), ed una consolidata esperienza progettuale, sintetizzabile in 150 anni/uomo.
Lungo questo arco di continua trasformazione significativa è la tappa di re-branding nel 2013, con la nascita di RFID Global, la nuova identità di Softwork che ne sottolinea l’attitudine al valore nella distribuzione della tecnologia RFID, interagendo con i Channel Partner, in primis system integrator: i nuovi asset, tra cui il logo ed il sito web rfidglobal.it, sono così il risultato di un processo di ascolto e di analisi dei mercati, facendo tesoro e riflettendo sulle percezioni e opinioni del pubblico, usate come termometro per misurare il grado di allineamento tra le attese dell’audience e le risposte della tecnologia.
L’abilità di Softwork nel percepire i cambianti ed i trend di mercato, in primis IoT e mobile, e la sua duttilità nel sapersi adattare ai nuovi equilibri si concretizzano nell’adozione del Bluetooth Low Energy (BLE) a partire dal 2015:
«in quell’anno abbiamo vissuto un’altra svolta cruciale nella nostra storia» – ricorda Massimo Damiani – «ed abbiamo impresso ulteriore forza e linfa vitale in questa tecnologia wireless, creando la nuova Business Unit BluEpyc, che progetta e realizzata i dispositivi BLE (Beacon, Gateway ed EchoBeacon), affiancati dai relativi servizi di engineering ed implementati attraverso una visione unconventional, ossia con la logica dell’RFID attivo.»
Un viaggio, quindi, quello vissuto negli ultimi 30 anni, che ha portato Softwork a divenire una società di elettronica B2B e ad abbracciare 2 anime tecnologiche, l’RFID ed il BLE, ciascuna dotata di un proprio brand ma unite dalla medesima visione:
affiancare alle persone tecnologie di identificazione, tracciabilità e localizzazione altamente innovative, generando valore sia applicativo che economico grazie alla stretta collaborazione con gli altri attori.
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